CORNIGLIA
È in posizione centrale rispetto agli altri centri delle Cinque Terre, situata ad est della sede comunale, di Vernazza (cui la unisce una suggestiva passeggiata posta a mezza costa fra la vetta e il mare) e di Monterosso, e ad ovest di Manarola e Riomaggiore.
Si differenzia dagli altri paesi delle Cinque Terre in quanto è l'unico borgo che non si affaccia direttamente sul mare (raggiungibile comunque attraverso una breve e suggestiva scalinata) ma si trova sulla cima di un promontorio alto circa cento metri, circondato da vigneti posti su caratteristici terrazzamenti a fasce.
Per raggiungere Corniglia, dalla Stazione Ferroviaria si può usufruire di un Bus Navetta Ecologico organizzato dal Parco Nazionale delle Cinque Terre. I più avventurosi possono invece salire una scalinata detta Lardarina, costituita da 33 rampe con 377 gradini oppure percorrere la strada che la collega alla stazione ferroviaria.
STORIA
Le origini del borgo risalgono all'epoca romana; il nome stesso del paese deriva probabilmente da Gens Cornelia, famiglia proprietaria del territorio.
È interessante ricordare che durante gli scavi di Pompei, furono ritrovate anfore vinarie sulle quali compariva il nome di “Cornelia”.
Durante il medioevo, analogamente ai borghi vicini, subì il dominio dei conti di Lavagna, dei signori di Carpena, di Luni.
Nel 1254 il papa Innocenzo IV ne cedette il possesso a Nicolò Fieschi, fino a quando, nel 1276 il potere passò a Genova.
LUOGHI DI INTERESSE
L'intero paese si sviluppa lungo la direttrice della via principale, via Fieschi, che conduce dalla parrocchia di San Pietro, fino al belvedere della terrazza di Santa Maria. Direttamente sotto il piazzale della chiesa parrocchiale è possibile individuare, sulla facciata di una casa, alcuni resti di architetture medievali, comprese alcune piccole sculture. È verosimile che in quel luogo sorgesse l'hospitale del paese.
Proseguendo lungo la via si incontra la strada carrozzabile che forma la piazzetta Ciapara (in dialetto locale "ciapà"), oltrepassando la quale si entra nel carugio di Corniglia; questa stretta via porta fino alla piazza principale del paese, Largo Taragio (in dialetto locale "ar Taragiu"), al centro della quale è posizionato il Monumento ai Caduti.
La piazzetta è dominata dall'oratorio di Santa Caterina, alle spalle della chiesetta, dopo una lunga e ripida scalinata, si arriva su un'altra piazzetta denominata "fosso", dalla quale è riconoscibile la Torre, l'unica rovina rimasta delle fortificazioni genovesi risalenti al 1556 circa.
Da ciò che resta di questo torrione è possibile godere di una bella vista sul mare e sulla costa verso Manarola. Un'altra vista mozzafiato sull'intera costa delle Cinque Terre si gode dalla terrazza di Santa Maria (circa 90 metri s.l.m.), raggiungibile da Largo Taragio proseguendo lungo via Fieschi. Nell'angolo della terrazza panoramica che dà verso Vernazza sorgeva una chiesetta, caduta in mare verso la metà dell'ottocento.
Sullo stesso versante si può scorgere il piccolo golfo che forma la "Marina di Corniglia". Sempre da questo lato, sui monti, si può vedere il Santuario di Nostra Signora delle Grazie di San Bernardino.
Da Largo Taragio, in fronte al monumento ai caduti, parte anche una scalinata (via alla Marina) che scende verso la marina di Corniglia. Il piccolo e incantevole golfo è caratterizzato da un porticciolo per pochi posti barca riservato agli abitanti del paese, racchiuso alla sinistra da un piccolo molo che si protende verso il lungo mare e sulla destra dall'imponente promontorio detto delle tre croci a causa della presenza di tre croci a ricordo della morte del Cristo.
Sul versante opposto di tale promontorio, seguendo la linea di costa verso Vernazza, si arriva alla spiaggia di "Gùvano": posta sotto ciò che resta del muraglione della ferrovia (che ora invece corre internamente alla montagna, in una galleria), è raggiungibile via mare o tramite la galleria delle FS ormai in disuso.
Questo tratto di costa è forse uno dei più belli dell'intero litorale delle Cinque Terre, spesso meta durante l'estate di numerose imbarcazioni e di un turismo di marca naturista.
FESTE, FIERE, SAGRE E ALTRE MANIFESTAZIONI
Il 29 giugno si festeggia il santo patrono, San Pietro. Le celebrazioni religiose prevedono la classica processione per le vie del paese, dalla Chiesa di S. Pietro fino alla terrazza di Santa Maria.
La specialità gastronomica tipica della festa è la torta di riso, preparata con riso, formaggio, uova e cotta al forno. Altrettanto tipica è la distribuzione in piazza della Torta dei Fieschi a tutti i partecipanti alla festa.
Come in molti altri paesi italiani la sera del venerdì santo si svolge la tipica processione a seguito della statua del Cristo morto, lungo la via principale del paese.
Ogni anno l'8 settembre si celebra la festa del Santuario di Corniglia, San Bernardino; gli abitanti del paese si recano in pellegrinaggio alla piccola chiesetta della frazione con profonda devozione verso Nostra Signora delle Grazie.
La Chiesa di San Pietro è sede ogni estate del Festival organistico delle Cinque Terre. Dal 9 al 12 agosto 2007 si è svolta in tutti i paesi delle Cinque Terre la terza tappa della prima edizione di Aria Festival, una rassegna internazionale di artisti di strada e di spettacolo per luoghi pubblici. Anche Corniglia è stata coinvolta nell'evento, ospitando le performance degli Afro Jungle Jeegs, gruppo di acrobati kenioti, del cabarettista Chris Lynam, della contorsionista Lena Ries e della coppia di giocolieri Beefcake Boys.
PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre nasce come strumento di tutela e salvaguardia del territorio delle Cinque Terre, un'area nei secoli profondamente modificata nella propria fisionomia geografica e morfologica dal duro lavoro dell'uomo.
Gli antichi abitanti di questi luoghi, infatti, senza alcuna imposizione da parte di sovrani tiranni, ma per la ferrea necessità di ricavare spazi coltivati in un ambiente ostile, hanno sostituito l'antica vegetazione naturale di questi ripidi declivi con una fitta tessitura di terrazzamenti coltivati a vite, sorretti da una rete di circa 6.729 chilometri di muretti a secco.
Un'impresa titanica, che ha dato origine ad un paesaggio unico e irripetibile.
Le attività umane sono oggi notevolmente ridimensionate a causa del mutato equilibrio economico e sociale che ha condotto ad un progressivo abbandono delle colture tradizionali.
Il Parco Nazionale intende recuperare e conservare questo esempio di architettura del territorio, con i suoi valori storici, culturali, territoriali e ambientali, e vuole farlo attraverso il mantenimento della viticoltura, l'unica attività umana che può conservare questo paesaggio, ormai patrimonio di tutta l'umanità, e che garantisce la continuità delle produzioni tipiche locali, come il profumatissimo vino passito Sciacchetrà.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale del Parco Nazionale delle Cinque Terre